Andrea Giovanardi: “La squadra si è preparata molto bene ma restava l’incognita di come avrebbe assorbito il salto di categoria..”
Buongiorno Presidente Giovanardi
Buongiorno.
Questa prima domanda la rivolgo a Lei in qualità di Presidente dall’Associazione. Ci dica come la società da Lei diretta si sia attrezzata durante l’inverno appena terminato per allestire la squadra con la quale disputare la massima categoria italiana di baseball.
La nostra Società ha allestito una squadra di ragazzi confermando innanzitutto tutto il blocco formazione che lo scorso campionato si era meritata la promozione della serie B alla serie A e la ha integrata con un paio di forti lanciatori stranieri e altri cinque ragazzi, per lo più residenti a Parma, che avevano già disputato almeno un campionato in serie A. Ci serviva infatti portare un po’ di esperienza in squadra perché il salto di qualità fra le due categorie è veramente ampio.
Quindi non avete puntato su professionisti o semiprofessionisti ?
No, a parte il pitcher straniero Medina, fatto arrivare appositamente da Cuba e prelevato dalla formazione del Pinar del Rio a campionato in corso, tutti gli altri atleti (nuovi e di recente acquisizione) sono ragazzi che giocano per passione. La nostra filosofia deve e vuole essere quella della sostenibilità nel tempo e del non fare il passo più lungo della gamba. Non vorremmo, nel caso di una malaugurata retrocessione oppure di problemi economici futuri, dover ricostruire tutto da zero ed aver perso lo zoccolo duro dei nostri atleti magari trascurati o messi da parte per far spazio a dei professionisti.
Ma allora perché è stato tesserato il fuoriclasse Medina ?
Frank Medina è stato tesserato perché l’importanza dei lanciatori nel nostro sport è determinante per la competitività di una squadra e senza di essi nella gara straniera, la seconda di ogni week-end, non sarebbe stato ragionevolmente possibile ottenere quelle vittorie che ci servono per conquistare la salvezza. Tutte le squadre hanno un forte lanciatore straniero nei loro roster e disputare un campionato senza poter contare sulla stessa arma significherebbe partire troppo svantaggiati nella metà delle gare della stagione, un lusso che nessuno si può permettere.
Quali erano le sue aspettative, almeno per questa primissima parte di campionato che vi ha visti vincere addirittura 3 delle 4 gare sin qui disputate?
La squadra si è preparata molto bene ma restava l’incognita di come avrebbe assorbito il salto di categoria. Per fortuna, sembra che lo stia facendo bene ed in anticipo rispetto alle nostre più rosee previsioni. Comunque, noi manteniamo ancora i piedi per terra e riteniamo di non aver fatto ancora nulla. Solo nelle prossime settimane capiremo davvero se il nostro comportamento molto positivo in queste prime quattro partite sia stato un fuoco di paglia destinato a spegnersi o, come invece speriamo, viceversa un punto di partenza dal quale crescere ulteriormente di pari passo con l’esperienza.
Adesso le chiedo di esprimersi come pitching coach, ossia allenatore dei lanciatori. Ci pare che la scelta dei lanciatori stranieri sia stata molto azzeccata con Almora Escudero e Medina che hanno portato la squadra al successo in entrambe le gare straniere disputate. E’ così?
Sì, concordo pienamente; siamo molto felici delle nostre scelte. Almora, che per inciso è mio nipote e vive a Poviglio, lo stiamo impiegando come lanciatore partente e sinora è riuscito a tenere a freno molto bene le mazze avversarie per le prime 6-7 riprese. Dopo di lui, per portare in fondo la gara, viene invece schierato Medina che sinora ha praticamente maltrattato i battitori avversari. Abbiamo poi una ulteriore freccia a disposizione del nostro arco rappresentata dal dominicano (ma residente in zona) Jonathan Castillo che è un lanciatore molto forte ma che al momento preferiamo schierare all’esterno centro. Nel corso della stagione, comunque, la rotazione cambierà certamente, in funzione dello stato di forma dei vari lanciatori e Castillo avrà modo di dimostrare il suo valore
Per quanto riguarda invece il molte di lancio nella gara italiana ?
A differenza di altre squadre, come dicevo prima, in questo reparto non abbiamo cercato una stella sul mercato. Ritenevamo infatti all’altezza della situazione, e quindi li abbiamo tutti confermati, i pitcher della scorsa stagione e cioè Niccolò Burani, Joel Baez, Caprara Giancarlo e Lorenzo Sassi ed abbiamo anche aggiunto all’organico Nicolas Trevisan (dalla Crocetta) e Giulio Marchignoli (dal Sasso Marconi). Peccato solo che Burani si sia infortunato alla prima gara e Marchignoli addirittura nella fase di preparazione. Comunque, a parte la gara d’esordio dove il Torino ci ha messi sotto e battuti, i lanciatori a disposizione nella successiva gara con il Brescia sono risultati bravi e vincenti.
Anche se questa domanda andrebbe più correttamente fatta al manager Francesco Marchi o all’hitting Coach Federico Comelli o al mostro sacro del baseball cubano e povigliese Jesus Escudero e non a lei che cura la preparazione del lanciatori, può dirci come ha visto sinora l’attacco e la difesa della sua Squadra targata Platform-Tmc ?
Effettivamente, come dice Lei il mio raggio d’azione riguarda i lanciatori, ma non ho problemi ed esprimere la ma opinione, per altro condivisa con le persone dello staff che Lei ha appena citato, sull’andamento degli altri reparti della squadra. La difesa si sta comportando bene, ed era il reparto che pensavamo avesse meno difficoltà ad adattarsi alla categoria. A parte un paio di sbavature con il Brescia, per fortuna indolori, nelle quattro gare sinora disputate ha giocato infatti molto bene. Per quanto riguarda l’attacco, invece, avevamo qualche dubbio in più, soprattutto nella gara contro i forti pitcher stranieri, ma siamo rimasti favorevolmente colpiti da come sembra si stiano adattando abbastanza velocemente.
Ma si aspettava di partire con 3 vittorie su 4 ed essere secondo in classifica ? E soprattutto, secondo Lei. manterrete anche in futuro questa posizione che significherebbe partecipare addirittura alla pool scudetto?
Onestamente non ci aspettavamo questi risultati e siamo molto soddisfatti di riuscire ad essere competitivi. Tutti noi adesso sappiamo che la squadra ha le carte in regole per provare a raggiungere l’obiettivo che ci eravamo prefissati, che resta quello della salvezza. Giocheremo però giornata per giornata e poi alla fine di questa prima fase lunga 7 week-end avremo capito chi siamo davvero e quale prospettive reali avremo. Mantenere la seconda posizione sarà comunque difficilissimo e sarebbe un miracolo sportivo. Ne sapremo molto di più sabato, allorchè, domani 16 aprile, affronteremo ancora a Poviglio il Cagliari, ovviamente da sfavoriti. A noi interessa però crescere, adattaci alla categoria e raggiungere la salvezza che potrebbe avvenire subito con il miracolo del secondo posto oppure, più probabilmente, dopo aver disputato la fase due, nella quale purtroppo si ricomincerà tutto da capo con un nuovo girone e con nuove avversarie.